Reportage: per non dimenticare la 180

Fatti non fummo a vivere come bruti

Si è svolto sabato 8 ottobre, presso il cinema teatro Lux di Pisa l’evento dedicato alla memoria di quel pezzo di storia italiana, che ha visto il passaggio dall’istituzione manicomiale alla legge Basaglia.

Il ciclo di seminari “Fatti non fummo a viver come bruti..”, corso di formazione promosso dal Dipartimento di Salute Mentale di Pisa, con il contributo della Società della Salute Zona Pisana ha inaugurato la sua stagione invitando uno dei protagonisti della riforma psichiatrica in Italia, Franco Rotelli: uno dei più stretti collaboratori di Franco Basaglia ed oggi consigliere regionale  e presidente della commissione sanità e politiche sociali del Friuli Venezia Giulia.

 

La lezione magistrale dedicata al diritto (prima negato e poi riconquistato da parte dei degenti e della comunità sociale che ha l’obbligo di riconoscere, rispettare e costruire il bello) è stata l’occasione per ascoltare una viva testimonianza di chi ha vissuto quel grande periodo di cambiamento. In conclusione, Rotelli legge l’ultimo estratto dal suo libro L’istituzione inventata /Almanacco Trieste 1971-2010. ‘Le politiche macro economiche decidono molto delle nostre vite ed è necessario costruire una massa critica che dia senso all’oggi e al domani: i laboratori locali, iniziative piccole ma che significano molto, insieme a festival di poesia, cinema, arti e musica legati alle pratica concrete possono contribuire a creare il futuro .’

 (Rotelli e la sua assistente)

Dopo questo momento legato alla memoria e alla lotta per la 180, è seguito lo spettacolo di teatro danza Viva Dentro! Una performance contemporanea liberamente tratta dalla raccolta epistolare del manicomio di Volterra ‘Corrispondenza Negata’ (raccolta di lettere scritte dai degenti verso per i loro cari che l’Amministrazione ospedaliera non ha mai inviato ma archiviato nelle cartelle cliniche). Around Movement Project (Elisa Bartoli, Paolo Cavallin e Massimiliano del Testa) presenta quindi, uno spettacolo della durata di quattro micro atti dove le parole della narratrice, riferite alle lettere della degente che nel 1910 è stata internata con l’inganno a Volterra, sono lo sfondo di una storia drammatica fatta di abbandono e soprusi. Elisa Bartoli, ideatrice e performer dello spettacolo, vaga confusa per una stanza buia tra i rumori disorientanti di un non luogo sanitario ricercando i contatti con il proprio corpo: tra spasmi, tremori e scatti, le braccia più volte si posizionano circolarmente, quasi a ricordare un holding della famiglia ormai immaginario. Il materasso del letto, nei massimi momenti di disperazione per il vivere una situazione lenta e alienante, è un’isola di consolazione, supporto psico-fisico ma anche di rassegnazione e contenzione. Viva Dentro! è una performance corporea dal grande impatto emotivo che lascia i dialoghi, come noi li intendiamo alle parole narranti (Cledy Tancredi), ma sono i movimenti il testo e la real forma espressiva della rappresentazione: un monologo aperto dove ogni passo convulso è una costante ricerca di equilibrio.

 

 

L’evento si è concluso con un l’intervento del responsabile del servizio sociale dell’Ospedale Psichiatrico di Volterra, Angelo Lippi, dedicato alla Corrispondenza Negata e ad un dibattito con Franco Rotelli.

 

Elvira Macchiavelli

 

 

 

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