MY LIBRARY - Atelier della Lettura 3° libro

forum dedicato agli argomenti riguardanti la ex psichiatria, la psichiatria, la vita all'interno dei manicomi

16/12/2019 21:52:23
Guarda il profilo utente di Adri
Totale Interventi 119

MY LIBRARY - Atelier della Lettura 3° libro

Un altro libro dalla mia libreria. Libro sulla pazzia vista dai bambini di Cesare Viviani. Girovago spesso nella mia libreria, a volte solo per capire l’ordine che gli ho assegnato chissà quando. Percorrendo quell’ordine e girovagando tra i ripiani, tra quei libri accostati l’uno all’altro, stretti tra di loro, dritti, in piedi, compatti, quasi a formare una parete di pieni e di vuoti, ritrovo un libro anche lui letto chissà quando. Il mio ordine, solitamente, è per argomento e per autore, un modo per facilmente trovare e alcune volte ritrovare testi dimenticati. Così è capitato anche per lui, il libro nato dal sentire dei bimbi. L’ho preso in mano e riletto dopo tanto tempo con un silenzioso divertimento.

“Che Cos’è la pazzia? E che cosa si potrebbe fare per coloro che sono considerati pazzi?” E la domanda che nel 1976 venne posta a ragazzi tra 8 e 13 anni all’interno delle scuole. Una domanda, millequattrocento risposte dalle quali è scaturita la pazzia vista dai bambini. Ognuno ha indicato non solo le cause ma anche i rimedi e soluzioni per la guarigione. Ed ecco che il libro diventa un “trattato” sulla malattia mentale, una minuziosa e strutturata conversazione sulla pazzia nella società, interpretata da piccole menti, in cui la fantasia e la capacità di discriminare realtà e immaginazione, la capacità di interpretare emozioni, influenzano, forse, la capacità di distinguere tra realtà e fantasia. Chissà se la reazione emotiva dei bimbi davanti alla richiesta di immaginare personaggi buoni o cattivi, abbia favorito la difficoltà a distinguere ciò che è realtà o fantasia rafforzando la convinzione che le entità immaginate possono essere reali. In quali condizionamenti del mondo adulto incorrono i bimbi?

Nei racconti si coglie la voglia e la capacità di accettazione del diverso e un desiderio di fare, che si scosta dall’indifferenza o dai pregiudizi degli adulti.

                                                                                  “Che cos’è la pazzia”…..”Le cause”…..”I rimedi”

Mi piace condividere con voi alcuni dei passi tratti dal libro, che ho trascritto fedelmente come scritti dai bambini.

“Che cos’è la pazzia”

Io conosco un pazzo…

Per me la pazzia e una malattia grave per le persone, perché quando le persone sono pazzi non capiscono più niente macari un pazzo litica con un uomo sano che non è pazzo e quel l’uomo che è pazzo non capisce più niente, io una volta ho visto un uomo che era pazzo io passo e quel l’uomo ma detto ei lo sai che cinque più cinque fa nove e io non gli o detto niente. F.G. IV elementare

E una malattia molto brutta si potrebbe fare delle cure per i pazzi e medicine per guarirli almeno un po'. Ai miei giardini ho visto una persona che si era messo a cantare e quando invece quando passiamo sotto alla sua finestra tira dei secchi d’acqua le mie amiche ed io crediamo che sia pazzo. Che fortuna che dei pazzi non cen’è sono molti e non è neanche molto diffusa. L.M. IV elementare

Non rubare

Quelli che sono considerati pazzi vanno a rubare le macchine poi le moto e vanno a rapinare le banche e per questa gente dovrebbero portarli a Paolo pini perché potrebbero anche ucciderei dei bambini. V.M. IV elementare

Pazzi pericolosi

La pazzia (secondo me) è il sentimento che prova un uomo, di fronte a qualcuno che non lo capisce, oppure, che odia, a morte, tanto da diventare pazzo, perché non lo riesce ad uccidere (questo è il caso dei casi pericolosi cioè che uccidono, detti maniaci). Io penso che i pazzi veri, cioè quelli con la vera malattia, li dovrebbero mettere in manicomio, ma non vicino ai loro simili, perché se no diventano più pazzi, ma staccati in varie camere in modo che si rendano conto di quello che hanno fatto e la solitudine che hanno avuto in cambio. Mentre per quelli che per una serie sono stati messi in manicomio, di uscirli, perché non sono un pericolo pubblico. AM.C. IV elementare

”Le cause”

Genitori cattivi

Secondo me la pazzia di uno è perché èstato trascurato dai genitori e così, a poco a poco, senza amici viene un senso di paura che è la pazzia. Farceli amici, fargli conoscere bambini, portarli nelle campagne con noi ad un pic nic. A.A. V elementare

Delusioni d’amore

Secondo me la pazzia è un caso sfortunato che si presenta in persone che hanno subito una delusione gigantesca come una d’amore e crak con gli affari oppure morte di una persona cara (naturalmente il pazzo deve sentirsi protetto) o ancora il sentirsi respinti da altre persone. Non c’è nessun rimedio tranne un miracolo di Dio. E.C. V elementare

La società è malata

Per me la pazzia è una malattia che bisogna curare perché non è colpa loro se sono ammalati di mente ma è anche un po' colpa della gente che li circonda e li costringe a diventare pazzi, ma non in casi che uno è pazzo dalla nascita. C.C. V elementare

“I rimedi”

Ammazzarli

La pazzia e una malatia della mente che si forma o quando la moglie tradisce il marito oppure quando uno prende un grossimo dispiacere, l’uomo quando dorme sogna anche se non si ricorda di aver sognato ma se un uomo non riesce a sognare impazzisce. Il mio modo di trovare un rimedio per loro e un po' rudimentale cioè trovare qualcosa per ammazzarli perché se no soffrirebbero per tutto il tempo che vivono se io fossi pazzo mi farei uccidere. R.M. IV elementare

Manicomi più moderni

Secondo me la pazzia è una malattia che bisogna curarla, altrimenti un uomo diventa ancora più pazzo per i dispiaceri che prova e perché perché si sente molto rinchiuso. Secondo la mia opinione per aiutarli questi pazzi bisognerebbe prima cercare di curarli e poi costruire dei manicomi aperti così non si sentono rinchiusi. G.E. II media

Inserimento sociale

Non saprei definirla può essere depressione terrore, una malattia Si potrebbe, invece di scartarli dalla società e di internarli in un manicomio nel quale restano fino alla morte in quanto in certi manicomi c’è anche il cimitero, ammetterli nella società e curarli se è possibile con affetto senza evitarlo come una cosa schifosa. C.G. I media