La frazione  di Saletta nel comune di Costanzana in provincia  di Vercelli si trova oggi e credo oramai da molto tempo in stato di abbandono.

Dalla strada principale si intravedono le antiche cascine in mattoni rossi in parte nascoste dall'edera, la chiesa di San Bartolomeo spicca maestosa con le sue grandi colonne, al suo fianco un cancello delimita l'entrata del piccolo cimitero.

Proseguendo per una stradina, è impossibile non notare in mezzo ai campi tra il crescere della vegetazione un piccolo tempio.

Anche questo è un luogo ricco di storia e di mistero...ringrazio nuovamente Cristina per averlo condiviso con noi!

A breve la galleria fotografica.

io ci torno volentieri!!!!!!!

:-)

Grazie Massi tempestivo come sempre!

invito tutti a leggerli, anche la parte riguardante le leggende...

 è vero che solitamente nei luoghi abbandonati è facile essere un pò suggestionati....

ma qui a Saletta di Costanzana ho avverito un pizzico di mistero in più....

credo che chi era con me possa confermare....

e poi mai sentite così tante leggende su un unico posto....

sarà per questo che non ci abita più nessuno? :-)

risuttin è "risottino", ris è riso, poi c'è anche risot (risotto): l'ha mangià 'l ris (lo scrivo come si pronuncia perchè non so come si scrive in dialetto!!)... scusami per la correzione ;)

confermo che saletta è un posto misterioso e inquietante, non riesco proprio a credere che il sotterraneo del tempietto avesse solo "funzione di spinta della struttura alzata" com'è scritto nel PDF!! Inoltre, se avete notato, in origine il tempietto era circondato da un fossato, e vi si accedeva dal retro tramite un ponticello di pietra chiuso da un cancello di ferro che giaceva semidivelto in mezzo alla vegetazione... strano, no????? 

"Risuttin" è una maniera più che mai tenera e affettuosa di denominare il prezioso alimento tipico di queste zone.Hai perfettamente ragione Superfreak.Il dialetto torinese e quello piemontese in generale era molto conosciuto da mio padre buon'anima.Che all'età di 11 anni era andato a fare il lavapiatti a Torino dalla lontana Altopascio(LU).Dormendo in una mansarda di un palazzo lungo la via Garibaldi di una Torino  turbata dalla guerra nel 1941.A occhio e croce io il dialetto lo capisco in parte e lo parlicchio.Poi quando faccio una esplorazione in terra fuori di Toscana mi piace addentrarmi nel legame e nelle radici di un popolo.Capire gli usi,i costumi e gli umori di gente forte e dalla tempra di un popolo come quello piemontese.Loro hanno avuto il fregio,l'onore ed il pregio di avere creato il Regno d'Italia sotto lo scettro dei Savoia e dalla vita di valorosi soldati nati sotto lo stemma tricolore con la croce dei Savoia.

Pur essendo di origine tosco-lombarde e pugliesi ho un ammirazione profonda ed un legame profondo con Torino(mia città natale) e tutto il Piemonte.

Grassie masnà.n'duma anans parèj!