Villa B.

Corridoi labirintici, stanze nascoste nei muri affrescati, umido antico, ricordo di una nobiltà decaduta.

La Villa, è la parte più imponente del complesso. Essa si erge alta su di una collina che mostra anche un cartello con la scritta a lettere cubitali VENDESI. Costruita per un’antica famiglia dell’aristocrazia toscana, la Villa ha struttura peruzziana ad U, doppia colombaia ed è circondata da un ampio parco e da un bosco. Oggi, le fattorie e le stalle sono state riconvertite ad abitazioni, per cui la B. è soggetta ad un attento piano di recupero. Gli affreschi della Villa in particolare, dei saloni sono di stampo settecentesco: ritraggono figure mitologiche e scenari esotici ispirati all’antica Grecia ed Egitto. Invece le stanze da letto presentano motivi di antichi giochi come racchette da  tennis, oppure antichi stemmi e nature morte.

Il complesso di B. è stato fortificato per una motivazione a noi ignota. Nel 1512 la famiglia nobile dei Pucci rileva la proprietà, e si reputa in questo anno il suo completamento edilizio . Dopo la sconfitta di Gavinana la Repubblica Fiorentina cessa di esistere e i Medici prendono il potere. I Picci verranno sopraffatti dalle congiure e fallimento a causa della nutrita ostilità verso Cosimo I. Conseguenza: le proprietà vengono confiscate e solo nel 1650 i conti Orlandini del Beccuto di Firenze, con un atto di permuta rilevano la proprietà. Nel 1852, in seguito ad un pesante indebitamento, il conte Fabio Orlandini vendette la villa, la fattoria e i poderi al magnate empolese Amedeo Del Vivo a cui si deve ‘l’ammodernamento degli interni’.

Elvira Macchiavelli

 

 

 

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