LIS-C'era una volta il manicomio-Chille de la Balanza

forum dedicato agli argomenti riguardanti la ex psichiatria, la psichiatria, la vita all'interno dei manicomi

10/10/2012 14:30:07
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LIS-C'era una volta il manicomio-Chille de la Balanza

Conosco (ed amo particolarmente) il complesso dell’ex Ospedale Psichiatrico di San Salvi, che è nel mio quartiere, a due passi da casa mia. Una struttura che ha intrecciato la sua storia con quella di noi abitanti, e che è stata  parte integrante della nostra vita quotidiana.

Per questo motivo, quando alcuni giorni fa si è presentata l’occasione di partecipare ad un evento organizzato dalla compagnia teatrale Chille de la Balanza, la passeggiata “ C’era una volta…il manicomio “, l’ho colta al volo immediatamente. Durante una visita a San Salvi, Rodolfo ed io abbiamo conosciuto Claudio Ascoli, fondatore del Chille de la Balanza; un incontro coinvolgente e stimolante, al termine del quale ci ha proposto di assistere allo spettacolo itinerante del 4 ottobre specificando che sarebbe stata un’edizione speciale della “passeggiata”, rivolta ad un pubblico di sordi, perciò tradotta in LIS (Lingua dei Segni Italiana, cioè la lingua utilizzata dalla maggior parte dei sordi per comunicare).

Siamo stati entusiasti di accettare, e ansiosi di vivere questa esperienza.

Appena arrivati troviamo la sala già piena. Circa quaranta associati dell’ENS, l’ Ente Nazionale Sordi, provenienti da Firenze e Prato, trascorrono l’attesa scherzando e scambiando vivacemente opinioni. Le mani volano rapide e leggere come ali di farfalla, gli occhi brillano di interesse e di determinazione. Ci sistemiamo e poco dopo inizia la prima parte dello spettacolo.

Claudio si presenta e Alessandra Biagianti, l’interprete, inizia a tradurre mentre lui spiega l’evento di questa sera: passeggiata “C’era una volta…. il manicomio” tradotta in lingua LIS,. Mostra come, in LIS, le parole “passeggiata” e “teatro” siano molto simili, infatti stasera il teatro accompagna lo spettatore in una passeggiata virtuale e reale nel cammino della diversità.

Se “diverso” significa non corrispondere ad un modello standard, considerato istituzionalmente “normale”, siamo tutti diversi. Il sordo è diverso, il matto è diverso, e la diversità è temuta, isolata, etichettata. In manicomio venivano spesso rinchiuse una serie di categorie che non c’entravano affatto coi matti; i poveri, le ragazze madri, gli omosessuali, gli alcolisti.

Il pubblico è attentissimo e partecipe, e ad un certo punto fa notare che non riesce a vedere bene Alessandra. L’impasse viene superato da Claudio che fa portare un cubo di legno sul quale sale la nostra bravissima interprete, e lo spettacolo può continuare.

Passa a leggere la lettera di un matto. Una delle frasi è questa: << La società ha i nervi troppo fragili per sopportare la presenza dei matti al suo interno, Bisognerebbe prima curare la società perché possano farne parte >>. Una pietra.

Una breve, divertente incursione nell’attualità, spiegando cosa significavano ieri i termini “pensione” e “lavoro”, e cosa significano oggi. La pensione “Tourbillon” e l’inseguimento della borsa conquistano l’applauso degli spettatori, e stavolta le mani frullano in alto allegramente.

Per capire cosa succedeva realmente nei manicomi, tutti gli spettatori sono coinvolti nel rappresentare alcuni momenti salienti della giornata del matto: la conta, il pasto e la contenzione fisica.

Un ottimo modo per sfatare certi luoghi comuni quali “ il matto mangia con le mani ed è sporco”. Basta provare a mangiare gli spaghetti con il cucchiaio, come erano costretti a fare loro, per concludere che le due alternative sono: il digiuno, oppure residui di sugo e spaghetti dalle orecchie alle ginocchia.

Vengono proiettati uno spezzone del film di Bellocchio “Matti da slegare” ed un film in super8, che ha per soggetto una festa dentro San Salvi alla quale partecipano tutti: matti, infermieri, cittadini. Lasciano un turbamento ed un’amarezza che durano a lungo.

Inizia la seconda parte dello spettacolo, e usciamo all’aperto. Nel cortile, Claudio parla dei 5000 alberi del parco, e del futuro di San Salvi, entrambi a rischio Provocatoriamente, propone di abbattere gli alberi per costruire le bare delle 5000 persone che, una volta sparito il polmone verde, moriranno per carenza di ossigeno.

 Ci incamminiamo, e lungo il percorso Claudio ci mostra il serbatoio per l‘acqua (prima opera in cemento armato realizzata a Firenze) e l’impianto di riscaldamento; entrambe le strutture servivano allo scopo di assicurare una completa autonomia alla “cittadella “ di San Salvi; peccato che l’impianto abbia continuato a riscaldare per anni anche le strutture dismesse, con uno spreco enorme di denaro, prima di essere sezionato.

Poi legge due lettere di un paziente, Giacomo Tarantini. Una scritta al direttore dell’Ospedale, appena entrato (nella quale chiede, piuttosto pacatamente, di poter uscire dal complesso perché la segregazione può essere nociva al proprio equilibrio mentale) e una dopo tre anni di “cura” nel reparto 3°, alla Segreteria generale del Partito Comunista dell'Armata Rossa, Al Segretario Generale della Zona di Firenze ( nella quale con tono farneticante invoca l’intervento dell’armata per liberarlo dalla reclusione ed eliminare “ con opportune azioni di guerra” i clericali, i preti e le donne ).

Fa notare due spaventosi esempi di ristrutturazione. Al piano terra e al primo piano di una palazzina sono intervenute separatamente tre ditte, così al piano terra abbiamo porte-finestre di alluminio e finestre color ambra, al primo piano finestre bianche. Uno dei loggiati aveva gravi problemi di infiltrazioni al soffitto; invece di ripararli è stato posto un controsoffitto, che con il tempo ha ceduto, e per risolvere il problema…..la soluzione è stata di collocare un nuovo controsoffitto sotto il primo!

Ci mostra uno stupendo, secolare cedro del Libano, e spiega che si è tentato salvarlo, così come si lotta per molti degli altri alberi che stanno morendo. Diverse persone ne hanno “adottati” alcuni, e una piccola targhetta bianca, attaccata al tronco, lo testimonia.

Mentre tornavamo al punto di partenza, Claudio ha proposto di concludere la serata con un girotondo intorno all’albero da cui eravamo partiti, chiudendolo nel cerchio delle nostre mani unite.

Una serata ed un’esperienza indimenticabili, che mi hanno fatto riflettere su alcune cose.

Se San Salvi è diventata da città chiusa, creata per confinare la diversità e allontanarla dagli occhi e dalla vita delle persone “normali”, città aperta dove i confini e le diversità sono vissuti e accolti, noi dovremmo guardarci dentro e fare altrettanto.

Abbiamo visto i sordi affrontare e superare l’ostacolo di una limitazione sensoriale, impegnandosi con tutte le proprie forze ad utilizzare un mezzo che gli permetta di comunicare con gli altri e di relazionarsi nel modo più efficace e completo. Aprendosi, accettando le proprie e le altrui diversità.

E noi, che sentiamo ma non ascoltiamo, che guardiamo ma non osserviamo, attenti a rientrare nei modelli canonici di normalità e pronti a temere, isolare ed etichettare la diversità perché siamo impreparati e inadeguati ad affrontarla, ci barrichiamo in una città chiusa ad ogni reale contatto.

Di che lingua abbiamo bisogno noi, sordi, ciechi e muti per spalancare occhi, mente e cuore e trovare il mezzo di aprirne le porte?

 Mi sono dilungata, e me ne scuso. Vorrei avere l’occasione di ringraziare Claudio, Alessandra ,tutto il Chille, e, di tutto cuore, gli amici dell’ENS che hanno reso ancora più speciale un evento unico. Un grazie di cuore a Rodolfo e a Luciana, che aspetto…..

 

  

 

 

13/10/2012 16:18:28
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TAGLIAFERRI RODOLFO

Re: LIS-C'era una volta il manicomio-Chille de la Balanza

Vorrei con questo mio personale post ringraziare Claudio Ascoli, Alessandra Biagianti e tutto il gruppo dei Sordi che nella serata del 4 Ottobre sono stati SPETT-ATTORI dello spettacolo "C'era una volta...il Manicomio".

Uno speciale "spettacolo-affabulazione" in lingua LIS (Lingua Italiana Sordi) che ha emozionato non poco tutti gli spettatori presenti.

Claudio con "c'era una volta ...il manicomio" allarga il suo sguardo surreale su tante realta' manicomiali all'indomani della legge Basaglia e sul manicomio...cosi' diffuso, sia pure in altre forme nella societa' attuale.

Uno spettacolo, il suo, che ha superato di gran lunga le 500 repliche(519 per l'esattezza) e i 30.000  passeggiatori, spett-attori.

Alcune immagini della serata sono presenti nella home-page del sito nella anteprima casuale gallery fotografiche e naturalmente un piu' corposo reportage nella sezione FOTO-EVENTI- Chille de la Balanza (LIS- C'era una volta il Manicomio).

13/10/2012 17:37:38
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Massimiliano Rossi

Re: LIS-C'era una volta il manicomio-Chille de la Balanza

mi unisco a Rodolfo, e mi sento di esprimere le gratitudini da parte di tutto lo staff

13/10/2012 19:41:22
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TAGLIAFERRI RODOLFO

Re: LIS-C'era una volta il manicomio-Chille de la Balanza

Ciao Massi, ti ringrazio per avermi esternato, anche a nome di tutto lo staff, la "stima " che hai/avete nei miei confronti.

Ritengo, per l'ennesima volta, lo ripeto, che ESPLORAZIONI URBANE, non puo' essere solo un sito "fermo" a quelle che possono essere,e sono, solo "esplorazioni" , ma secondo me, deve ampliare quello che e' il proprio cerchio di "vedute" attraverso, e perche' no? i propri membri senza, magari, sia sempre uno di staff, a "coprire" determinati eventi, che badate bene sono sempre e comunque, nel caso di LIS, legati alla ex psichiatria. Credo che il nostro sito debba essere una punta di diamante nel cerchio delle esplorazioni urbane e che per questo debba coprire a 360° il mondo che si e' prefissato di "cercare".

Esplorazioni Urbane e', secondo il mio modesto punto di vista, RICERCA, STUDIO, EVENTI e sopratutto.... CULTURA, IN TUTTI I SENSI.

14/10/2012 10:45:00
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Giada

Re: LIS-C'era una volta il manicomio-Chille de la Balanza

Ciao a tutti,

riesco a leggere ed ammirare le immagini solo ora...grazie a Cata e a Rodolfo per averle condivise con noi!

Da ciò che leggo e che vedo è stata davvero una splendida esperienza, toccante e profonda...di quelle che lasciano il segno e che ti fanno riflettere....

Ci sono altre date in programmazione per assistere allo spettacolo?

14/10/2012 15:49:43
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Re: LIS-C'era una volta il manicomio-Chille de la Balanza

Ciao, Giada. E' vero, l'emozione di quella sera è stata grande, e le parole riescono a darne solo una pallida idea. Ci riescono forse di più le foto (e quelle di Rodolfo sono stupende!). Sono previste altre serate per l'edizione della passeggiata "C'era una volta....il manicomio", la prossima data è il 29 novembre, alle 21. Non sarà tradotta il lingua LIS, ma è sicuramente qualcosa da non perdere comunque. Per informazioni e prenotazioni (la prenotazione è obbligatoria) : 055/6236195 o  chille @libero.it. Magari decidi in fretta, perchè i partecipanti possono essere poco più di quaranta e conviene quindi prenotarsi per tempo. Sul sito del Chille vedrai tutte le iniziative, e ci sono tante cose interessanti. Se qualcuno di voi decidesse di venire, sarebbe una bella occasione per conoscersi e passare dei bei momenti insieme!

14/10/2012 21:20:00
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Massimiliano Rossi

Re: LIS-C'era una volta il manicomio-Chille de la Balanza

pubblicheremo in questi giorni tutta la programmazione completa

15/10/2012 17:14:41
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Re: LIS-C'era una volta il manicomio-Chille de la Balanza

Intanto inizio subito agitando le mani in aria alla maniera Sorda segnante per farvi un bell'APPLAUSO! Siete proprio una bella squadra!

Che dire, leggervi è una grande emozione positiva che ripaga gli sforzi. Non escludo future collaborazioni con quel matto, anzi MATTO, di Claudio Ascoli, e anzi sarebbe un nuovo sogno da poter realizzare. Per me essere il tramite linguistico in LIS, Lingua dei Segni Italiana, ovvero il ponte fra due mondi così diversi è sempre una grande responsabilità che mi spossa, ma talvolta premia MOLTO come questa volta al Parco di San Salvi grazie a Claudio in primis. Saremo di nuovo ospiti di San Salvi, Claudio, e del MEDIARC, il 26 ottobre alle 1630 circa, mi auguro di vedervi e conoscervi lì. Nel frattempo buone e proficue esplorazioni future!

Alessandra Biagianti 

16/10/2012 12:22:11
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Elvira Macchiavelli

Re: LIS-C'era una volta il manicomio-Chille de la Balanza

Splendido intervento Cata. E' importante focalizzarsi sul futuro e soprattutto sulle Persone presenti oltre che fossilizzarsi sul passato. Fotografare per non dimenticare diciamo ma condividere queste  esperienze vive è un eccezionale arricchimento che va ben oltre le immagini. Il movimento è un flusso morale e etico che arriva dritto al cuore, focolaio emozionale senza uguali. La riflessione è poi un altro momento importante ed è inevitabile quando si legge di questi eventi.

Un saluto,

Elvira

17/10/2012 10:39:18
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Re: LIS-C'era una volta il manicomio-Chille de la Balanza

Ti ringrazio, Elvira. Sono pienamente d'accordo su quello che dici: condividere memorie,  esperienze ed emozioni serve non solo per rendere vivo il passato, ma per essere pienamente partecipi al presente e indirizzati più consapevolmente al futuro. Spero tu possa venire presto a Firenze insieme agli altri, ci sono ancora tante cosa da ricordare....anzi, da vivere, in vostra compagnia!