Convento abbandonato della Santissima Annunziata

-Finalmente ci sono- pensai quando varcai le porte di questo luogo che da tempo mi aveva incuriosita. Un convento in piena decadenza è quello della Santissima Annunziata, assediato da vegetazione e logorato da abnormi pertugi nei pavimenti e nel tetto.

Il chiostro custodisce pitture screpolate, ma ancora visibili, dedicate alla vita di San Francesco, in più affreschi ‘minori’ ritraenti  busti di Santi (come quello di San Severino e San Bernardino da Feltre), e cornici atte a ricordare le famiglie nobili del luogo e i personaggi di spicco dell’Ordine monastico.

Particolarità unica sono i carri funebri, probabilmente dell’Ottocento, lasciati a marcire in un angolo del chiostro.

Edificato nel 1466 dall’ordine monastico Z., il convento fu ampliato nel 1600.

Al primo piano i corridoi del convento mostrano un’antica biblioteca (ormai adibita a magazzino) e le cellette dei monaci. In particolare una di queste porta la trascrizione latina che segue: 'Nihil tempore pretosius sed hev? Nihil eo viulus hodie invenitur'

“Niente nel tempo si trova di quello che c’è di più vile nel tempo di oggi” (grazie della traduzione nonno).

 

La chiesa annessa è ormai in disfacimento e tenuta in piedi dalle salde impalcature che vietano la vista di molti particolari: l’organo è solo parzialmente visibile così come gran parte degli antri della chiesa e della sua Via Crucis.

Non sappiamo di preciso quando questo affascinante edificio di culto venne abbandonato, certo è che rimane uno dei luoghi più ricchi e suggestivi che abbia mai visitato. 

Elvira Macchiavelli

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