La grotta naturale e il termario

Era molto tempo che avevamo adocchiato questa grande struttura ma non ci eravamo mai decise ad entrare. Fino ad ora.

 

Il complesso termale è una vera e propria struttura dall’abbandono polifunzionale. Prima di cominciare ad esplorare la struttura centrale dedicata al termario abbiamo esplorato il grande albergo adiacente. Una carcassa di cemento sventrato e mai terminato: pavimenti grezzi, trombe degli ascensori le cui porte sono soltanto dei cartelli ‘di pericolo generico’ e cavi elettrici penzolanti dai soffitti bui. Uno spreco finanziario non indifferente alimentato anche dalla grande quantità di materiale edile ancora lasciato nel complesso.

Al piano terra dell’hotel uno strano scenario ci ha stupiti: una parte della palazzina adiacente all’albergo è piena d’acqua, acqua che fluisce continuamente e che allaga ogni cosa. Un flusso incontrollato di acqua termale il cui rumore è un piacevole sottofondo alla nostra esplorazione. Proseguendo lungo una scala esterna siamo finalmente giunti al vero cuore del termario. Un lungo corridoio attraversa il cuore del complesso mentre le porte aperte mostrano sale specializzate nelle cure inalatorie e ionizzanti, alcune vasche idromassaggio che sfruttavano l’acqua termale e un ambulatorio ginecologico.

Camminando nel freddo della struttura un’inaspettata sorpresa: la grotta naturale dedicata all’antroterapia è stata un piacevole rifugio dove far riavere le mani e i piedi gelati. Le grate dove camminare sono un po’ arrugginite per la forte presenza dell’acqua calda che sta corrodendo progressivamente la struttura. Il vapore appanna la camera mentre la luce della torcia squarcia le tenebre della grotta. Giungiamo presso due antri con ancora le sedie posizionate per i clienti desiderosi di trarre beneficio dal caldo microclima. Prima di uscire noto un antro con un pozzo ancora pieno di acqua pullulante. Nessuno ha mai provveduto a chiudere la polla.

Nonostante la polla d’acqua termale fu scoperta a fine 1700, diventò famosa soltanto nel XIX secolo vista la crescente fama della zona. La sorgente (che misura 33-34°) è rinomata perché porta benefici per i disturbi dell’apparato respiratorio e urinario, osteoarticolare e malattie ginecologiche.

Il complesso termale potrebbe dunque essere un potenziale del turismo che, tuttavia, è in netta decadenza per cessata attività dovuta alla mancanza di fondi per far continuare gli ambiziosi lavori di costruzione. L’ultima vendita giudiziaria segna l’anno 2012: per 40.000 metri quadri di abbandono, strutture fatiscenti e una piccola grotta sono stati chiesti oltre i 5 milioni di euro.

Elvira Macchiavelli

 

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