Villa MAUROGORDATO o Villa di Monterotondo

La villa, conosciuta anche come la Villa di Monterotondo, fu acquistata nel 1771 dal ricco commerciante livornese Giuseppe Calamai e utilizzata come residenza di campagna. La famiglia Calamai detenne la villa fino al 1821, quando, in seguito a un crollo finanziario, fu venduta insieme ad altre proprietà del Calamai al conte Giovanni Giraud[1], un avventuriero romano. Pochi anni più tardi passò, insieme alle altre proprietà che il Giraud aveva comprato dal Calamai, al principe polacco Stanisław Poniatowski che nel 1822 si era trasferito aFirenze dopo una permanenza a Roma con la moglie Cassandra Luci. In seguito alla morte del principe avvenuta nel 1833, la villa passò di proprietà alla vedova, Cassandra Luci, e ai figli, che la vendettero nel 1847 al ricco mercante livornese, di origine greca, Pandely Maurogordato.

Maurogordato tesero a dare alla villa un aspetto signorile arricchendola di un ampio giardino romantico, che occupava i due terzi della proprietà e la cui superficie era di circa otto ettari. All'epoca risale il tracciamento dei viali curvilinei che definendo uno slargo centrale tenuto a prato, tagliano il preesistente percorso colonnato in due punti. Questo venne ricostruito con colonne in muratura, sormontate da una struttura di ferro e prolungato nel tratto del giardino ad est della villa. All'apparato decorativo dell'edificio probabilmente lavorò l'artista livornese Giuseppe Maria Terreni.

Ad ovest, una porzione del muro di cinta fu sostituita con una ringhiera di ferro che permetteva la vista sulla città. Due elementi d'arredo, una vasca e un berceaux, furono posti nel giardino. Entrambi di forma ovale e costruiti con gli stessi materiali, furono posizionati rispettivamente uno sul retro e l'altro sul fronte in corrispondenza della sala da pranzo. Davanti alla villa, su un prato leggermente inclinato vennero disposte delle palme. Altre piante quali cedri del Libanopini d'Aleppoeucaliptitigliplatanileccicipressi e querce costituirono le essenze principali del parco.

Facevano parte della proprietà, anche vari annessi sparsi per la maggior parte addossati al muro di cinta. Durante l'ultimo conflitto mondiale la famiglia dovette abbandonare la villa e nel 1949 gli eredi Maurogordato cedettero il complesso al Consorzio Provinciale Antitubercolare. Nel 1973 il consorzio concesse in locazione il parco e gli edifici alla Provincia di Livorno (ad esclusione della cappella gentilizia), che a sua volta cedette l'uso del giardino al Livorno. Oggi l'immobile è in stato di completo abbandono ed i numerosi progetti di recupero non sono mai arrivati all'approvazione finale, malgrado la villa e il suo parco siano tutelati, con dichiarazione del 9 dicembre 1980, dalla Legge 1089/1939.

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