3 Crepuscolare abbandono, rubrica di Elvira Macchiavelli

La via della certosa, Corrado Govoni

La via della certosa, Corrado Govoni

Leggendo l’incipit di questa poesia ('la via della Certosa', estratta da Armonia in grigio et in silenzio, 1903), il poeta crepuscolare Corrado Govoni, mi ha fatto saltare in mente un’immagine: quella del convento di N.: alla sua strada irta e ‘piena di fiori e di malinconia’, al chiostro in fiore e a quell’ameno silenzio carico di religiosità perduta.

                         

Il tema, quello della morte infantile, irrompe poi come un pianto nella composizione: il poeta rimembra riti, rievoca momenti strazianti. Il calare delle tenebre sulle ingiuste sorti di quei bambini morti di stenti e a causa dell’ incuria.  Purtroppo la mortalità infantile è un triste capitolo della storia dei bambini che merita di essere ricordata al fianco delle culture architettoniche dei luoghi in abbandono.

Avremo modo di parlare dell’infanzia abbandonata in manicomio tramite le parole di Alberta Basaglia, figlia di quel Franco Basaglia autore della legge 180 per la chiusura dei manicomi.

Questa poesia vuole essere dunque un punto di incontro tra ‘i due abbandoni’ e anteprima della nuova rubrica di esplorazioniurbane.it: Biblioteca neo-psichiatria.

 

 

Strada disabitata,

in mezzo a gli orti


pieni di fiori e di malinconia,


strada che mena al soggiorno dei morti


che frequenta la mia nostalgia:

strada silenziosa,

dove l'erba


prospera come in vecchio monastero,


solitaria straducola che serba


come un sentor di ceri e di mistero.

Quante bare passarono,

per questa via da cui non si ritorna mai!


quante bare emigrarono a la mesta


devozione dei funebri rosai!

Talune erano simili ad altari


di festa (oh come bianche le corone!);


ed eran altre simili a calvari


di lutto, e senza alcuna orazione:

strette casse di gracili fanciulli


morti tra i fiori, morti d'etisia,


corpicciuoli ravvolti in fini tulli


di amare lacrime e di liturgia;

lunghe casse di poveri mendichi


la cui vita fu un'agonia lenta:


vecchi senza famiglia, mendichi


di cui nessuno piange e si rammenta.

O tristezza d'andare al camposanto


senza la compagnia di qualche fiore,


tristezza de la bara senza pianto


che procede per l'ultime dimore!

La stradicciuola è stretta in mezzo a gli orti


pieni di rose e di malinconia...


Oh pensate, pensate a tutti i morti


che passarono lungo questa via!

                                                          Corrado Govoni

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